Solo il 12 % delle aziende italiane che sperimentano l’AI lo fa con una regia realmente strutturata: le altre navigano “a vista”, sperando che i dati parlino da soli.
Eppure ogni riorganizzazione, fusione o passaggio all’hybrid working è un domino di micro-culture, competenze e costi difficili da prevedere.
Da qui nasce l’idea di un digital twin della forza lavoro: un modello vivo che replica organico, flussi di collaborazione e clima emotivo attingendo in tempo reale dagli HRIS e dagli strumenti di collaborazione.
Nella sandbox virtuale gli “agenti” – developer, lead, HRBP – reagiscono a una nuova policy, a un taglio di budget o all’introduzione di un LLM, restituendo scenari di retention, produttività e benessere che prima richiedevano mesi di survey.
Il passo successivo? Far dialogare il twin con un layer di explainable reinforcement learning: l’algoritmo ottimizza KPI finanziari e culturali, ma ogni decisione rimane tracciabile in un audit-log conforme all’EU AI Act.
Per chi scrive codice, è un laboratorio quasi “videoludico”: architetture event-driven sotto i 100 ms di latenza, modelli causa-effetto da stressare con prompt fuori specifica, visualizzazioni in streaming che mostrano in diretta come cambiano le micro-culture. In pratica, un luogo dove le idee diventano prototipi prima di toccare la vita reale di migliaia di colleghi.
